La domanda può essere utile per leggere con calma e capire bene il concetto !
Cosa c’è fuori ?

Il cervello si chiede sempre cosa c’è fuori. Fuori ci può essere il predatore, o la radice da raccogliere. Fuori ci può essere sia il pericolo sia il nutrimento. Il cosa c’è fuori è una domanda che il cervello si pone di continuo. Qual’è il problema ? Il cervello si chiede anche cosa c’è fuori dalla vita stessa. E’ una domanda estrema ma che di fatto è la medesima di cosa c’è fuori da quella porta, o dietro l’angolo. Lo sconosciuto per definizione è: la morte! Cosa c’è dopo ? La risposta a cosa c’è dopo è relativa a tutta una serie di filoni culturali, filosofici, religiosi, che vogliono spiegarci cosa c’è fuori. Trovo paradossale il tentativo di spiegare il tutto. Intanto perchè non è possibile per me spiegare la nascita dell’Universo con il creazionismo, o tutto il male del mondo con l’aver dato un morso ad una mela. Ecco perchè il cervello non può dare una risposta alla definizione di qualcosa di sconosciuto. Nonostante ciò, il cervello vuole dare la sua risposta, e noi una risposta la diamo in ogni caso in base alla cultura del momento del gruppo di appartenenza. Ma certamente non è la risposta. Se vivessi nell’anno mille, in pieno Medioevo, come farei a capire il microcosmo, l’infinito ? Non lo capisco perchè non l’ho mai percepito. Dovrei collegarlo come concetto alle informazioni che possiedo. Capisci perchè le grandi risposte sono sempre incomplete ? L’uomo è un essere finito, ma sente l’esigenza di dover comunque dare una risposta ai suoi grandi perchè. Che fa allora ? Alla domanda “Perchè sta arrivando un temporale ?” risponde: forse ho fatto qualcosa che non è piaciuto a Dio! Il modello ci dice che siamo limitati. Qualunque risposta diamo, per quanto sbagliata, diventa verità ! La prima metodologia utile alla conoscenza era la Fede. Con l’ignoranza si procede per Fede. Il passaggio è qui dentro la nostra testa. Siccome il cervello vuole risposte e non tutte le risposte, per ovvi motivi, sono state scientifiche, “anche oggi non riusciamo a rispondere a tutto” le risposte date finora stanno mettendo in discussione le risposte precedenti. Dove sta la difficoltà ? Le risposte tramandate per anni sostituiscono concettualmente la verità, anche se non la rappresentano. La nostra idea di essere limitati, finiti, di essere impotenti nel creare la nostra realtà, non viene da un dato reale, ma da un dato culturale, anche se sbagliato. Oggi abbiamo capito che se il dato è qui, nella nostra testa, i neuroni scambiano il modello per realtà. Segui il mio ragionamento: tutto ciò che arriva ai neuroni come informazione, dato che il cervello vive chiuso in una scatola e non ha modo di sapere quello che c’è fuori, è ritenuta un’informazione diretta sul mondo esterno. Cosicchè per il cervello, e di conseguenza per ciascuno di noi, la realtà è rappresentata unicamente dalle informazioni che abbiamo, anche se non è quella la realtà. Siccome il modello viene scambiato per realtà, diciamo che il modello è limitato. Se uso un modello limitato, questo finisce per limitare anche me. Se io espando il modello, cosa cambia ? La mia realtà. Le informazioni che possiedo fanno si che abbia più conoscenze sulla realtà e in questo modo più sono in grado di cambiarla. Il modello non potrà mai essere uguale alla realtà. E’ impossibile che un modello finito, limitato, possa contenere l’infinito. Non può un’informazione locale comprendere l’infinito che è non locale. Come può un contenitore finito contenere l’infinito? Devo uscire da quel contenitore. Solo con i modelli matematici ipotizzo che cosa c’è fuori dalla scatola cranica. La matematica mi da una lettura reale di che cosa c’è oltre i sensi. 

Allora perchè si muore ?  Perchè si Nasce !