ITALIA MIA COME SEI CAMBIATA
  • Una volta uscivi di casa la mattina, andavi a scuola, tornavi a casa, pranzavi, studiavi, diventavi adulto. La Patria ti chiamava e assolvevi il tuo servizio di leva obbligatorio. Tornavi a casa, andavi a lavorare perché di lavoro ce n'era per tutti. Dopo un pò di infatuazioni ti sposavi e formavi una famiglia. Le porte di casa potevano restare aperte, la bicicletta la potevi lasciare anche senza lucchetto, la macchina pure, la gente per la strada non ti era poi così estranea, la salutavi e ricambiava il saluto. C'era un'Italia con un'identità precisa, con una vita economica e sociale che le dava una sua particolare connotazione.  Oggi invece c'é un'Italia che sta' pian piano sparendo, ci sono pezzi della nostra Patria che se ne vanno, un orizzonte familiare confuso, dove svaniscono i principi, le illusioni, i valori. Sta scomparendo il buongiorno ai passanti. Si smantellano le fabbriche e gli operai non ci sono più. Le campagne diventano sempre più deserte perché non ci sono i contadini. Le grandi masse lavoratrici hanno ceduto il passo a un indistinto precariato urbanizzato. Quell'Italia che era partita del boom economico ora si ritrova con la morte delle aziende e del lavoro. Non esiste più un'Italia del popolo. Oggi c'è un'Italia per tutti, perfino per coloro che vengono dall'estero e non vogliono diventare italiani. Si vive con la malinconia nel cuore, il sospetto, la paura, la psicosi di un brutto vivere, perchè si riesce a morire per nulla, solo perchè si stà  insinuando invisibile come una specie di Chernobyl la strategia dell'odio di chi ci è nemico perchè occidentale.

    DA UNA LETTERA AL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO

    LA VERITA'

  • VORREI TANTO  RICORDARLA CON LE MELODIE E LE MUSICHE DI QUANDO ERA PIU' BELLA E TRANQUILLA

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