abduction
Alejandra
rapita
dagli
alieni
quando
aveva 6
anni
Alejandra
Silvain
è una
donna
argentina
che
decide
di
aprirsi
raccontando
un
brutto
episodio
che ha
vissuto
quando
era solo
una
bambina
di 6
anni. La
donna,
nonostante
sia
passato
diverso
tempo,
ricorda
molto
bene di
essere
stata
vittima
di un
abduction
dove
erano
presenti
alieni
Grigi e
Rettiliani.
Verrà
descritta
come
“brutta
esperienza”
poiché
fu
sottoposta
ad
esperimenti
dolorosi.
Dopo un
lungo
silenzio
dovuto
molto
probabilmente
dalla
vergogna
e/o
paura di
essere
derisa
come
avviene
spesso
in
questi
casi,
Alejandra
decide
di
rivelare
e
condividere
questa
esperienza
traumatica
con il
resto
del
mondo.
Alejandra
non è la
prima,
né sarà
l’ultima
a
dichiarare
di
essere
stata
vittima
di un
abduction
quando
era
molto
piccola.
Stranamente
quando
si è
bambini
capita
di
vedere
e/o
assistere
a strani
fenomeni
paranormali
dei
quali
sul
momento
non ci
si
preoccupa
molto,
il
bambino/a
reagisce
diversamente
ad
eventi
così
“allucinanti”
(incredibili)
per un
adulto.
Accade
poi che
crescendo,
si
sentono
delle
cose, se
ne
leggono
altre, e
si mette
a fuoco
la
strana
esperienza
vissuta
che fino
a poco
prima
era
finita
quasi
nel
dimenticatoio.
Infatti
spesso e
volentieri
capita
che il
bambino
che
assiste
ad
un’esperienza
“paranormale”
la tenga
per se,
non
rivelando
una sola
parola
né ai
genitori
né ad
eventuali
fratelli
o
sorelle.
Sono
certo
che
molti di
voi
(anche
tu che
stai
leggendo)
sanno di
cosa sto
parlando,
a volte
si
preferisce
dimenticare
un’esperienza
inspiegabile,
e non è
detto
che
debba
per
forza
essere
traumatica
come
l’esempio
di
Alejandra.
Molti
bambini
sono
semplicemente
“spettatori”
di un
episodio
“paranormale”,
questo
perché
probabilmente
da
piccoli
(finché
non ci
avveleniamo
con i
vari
cibi,
bevande,
medicine,
e
inquinamento)
abbiamo
una
marcia
in più.
Sembra
che il
bambino
riesce
(ogni
tanto) a
percepire
e/o
connettersi
con
altre
dimensioni
ed
entità,
il
bambino
spesso
vede ciò
che un
adulto
non
vedrà
mai (o
almeno
non
prima di
vivere
gli
ultimi
istanti
della
propria
vita).
Se avete
un bel
rapporto
con i
vostri
figli
potrebbero
raccontarvi
alcuni
episodi
curiosi,
non è
raro
scoprire
che
anche
almeno
uno dei
genitori
ha
assistito
(da
piccolo)
ad
esperienze
simili,
a volte
potrebbe
essere
il
nonno/nonna.
Adesso
passiamo
al caso
di
Alejandra,
che come
leggerete
è molto
più
preoccupante
di
quanto
ci si
possa
immaginare..
Alejandra
è una
donna
argentina
che
ricorda
di aver
vissuto
una
brutta
esperienza
all’età
di circa
6 anni.
Il fatto
accadde
in
Marindia
(Uruguay)
nel
gennaio
del
1969.
Alejandra
si
trovava
in
vacanza
con i
genitori
in una
zona
boschiva
non
molto
distante
dalla
spiaggia
in casa
di
parenti.
Una
notte,
verso le
2:00, la
madre
entra in
camera
(dove
Alejandra
dormiva
con il
suo
fratellino)
in uno
stato
sonnambolico,
prende
suo
fratello
in
braccio
e lei
per mano
dicendole
che deve
farle
vedere
qualcosa,
e la
porta
fuori
casa in
mezzo al
bosco.
Alejandra
ricorda
che
piangeva
perché
era
molto
piccola,
aveva
sonno, e
non
voleva
assolutamente
essere
vestita
per
andare
chissà
dove. Ad
ogni
modo,
uscendo
fuori
vide un
oggetto
volante
di forma
discoidale
sospeso
a
mezz’aria
circondato
da
piccole
luci, e
sotto
questo
disco
volante
c’era
l’intera
famiglia,
anche
loro in
uno
stato
sonnambolico.
Ricorda
che
erano
tutti
immobili
e in
silenzio,
sembravano
dei
robot e
non
riusciva
a capire
come
potessero
non
reagire
a ciò
che si
trovava
davanti
i loro
occhi,
erano
come
paralizzati.
Il disco
volante
sembrava
girare
su se
stesso,
e una
parte
girava
nel
senso
contrario.
Ciò
che
racconta
la donna
sembra
parte di
un film
di
fantascienza,
in un
certo
senso mi
ricorda
“Alien
Abduction
Rapimenti
Alieni”
(2014)
ispirato
alle
luci
delle
Brown
Mountain,
South
Carolina,
Stati
Uniti.
In quel
caso la
gente
spariva
in massa
nel
nulla,
per poi
tornare
anche
diversi
mesi
dopo.
Fatto
sta, che
Alejandra
racconta
di aver
visto
una luce
dalla
quale fu
“risucchiata”
all’interno
di
questo
disco
volante.
L’interno
emetteva
una luce
bluastra,
fu posta
con la
forza
sopra
una
specie
di
lettino
e
spogliata,
ricorda
in
particolare
la
sensazione
di
freddo a
contatto
con
quello
strano
lettino.
In
quella
stanza
erano
presenti
delle
creature
di color
grigiastro,
delle
quali
però non
provava
alcuna
paura
perché
non le
aveva
mai
viste
quindi
non
sapeva
cosa
stesse
accadendo,
e
soprattutto
cosa
fossero.
Solo con
il
passare
degli
anni,
grazie
all’informazione
acquisita
capisce
che
dovevano
essere
alieni
Grigi.
Secondo
la donna
in quel
momento
ebbe
come la
sensazione
di
vivere
in un
film
dove il
tempo
non
esisteva.
Beh,
difficile
da
spiegare,
per
farla
breve
Alejandra
afferma
che in
quel
momento
percepisce
un
cambio,
come se
il tempo
si fosse
fermato.
In
questa
astronave
c’erano
altri
esseri
che
ricorda
simili a
lucertole,
avevano
anche la
coda ed
erano
molto
alti.
Percepiva
telepaticamente
che
questi
Rettiliani
impartivano
ordini
ai
piccoli
esseri
Grigi,
uno di
loro in
particolare
era più
grande
di
statura
e
sembrava
possedere
una
certa
autorità
rispetto
gli
altri.
La donna
ricorda
che da
questo
lettino
(simile
a quelli
delle
sale
operatorie)
gli
veniva
puntata
una luce
intensa
dalla
quale
gli
esseri
Rettiliani
facevano
ben
attenzione
a
restarne
fuori,
come se
la
evitassero.
L’interno
dell’astronave
le
ricorda
un
acquario
per via
dei
colori
piacevoli,
anche se
non
capiva
da dove
provenissero,
erano
molto
simili
ai led
che
illuminano
un’uscita
o per
esempio
quelli
che si
usano
per
abbellimento
sotto le
auto
(vedi
“Fast
and
Fourious”).
La testa
di
questi
Rettiliani
era più
larga
della
nostra,
e non
ricorda
di aver
visto i
loro
occhi
perché
rimanevano
in
penombra.
Pare che
questi
restavano
in
disparte
facendo
svolgere
il
lavoro
ai
Grigi,
questi
non
sembravano
per
nulla
infastiditi
dalla
luce. Il
colore
della
pelle
squamata
(Rettiliani)
sembrava
avere
diverse
tonalità
di verde
ma
potrebbe
essere
stata
ingannata
dallo
sfondo
blu, ad
ogni
modo gli
è
sembrato
di
vedere
del
verde.
Dovete
sapere
che
Alejandra
ricordava
solo una
parte
dell’intero
episodio,
solo
dopo
essersi
sottoposta
a
diverse
sedute
di
ipnosi
regressiva
tutto
gli è
apparso
più
chiaro.
Cosa le
hanno
fatto
questi
esseri?
Le hanno
introdotto
qualcosa
di
metallico
nell’apparato
genitale,
e nel
frattempo
le
dicevano
mentalmente
che
avrebbero
estratto
del
materiale
genetico
(ovuli)
da
utilizzare,
e le
dissero
anche
che
avrebbero
prelevato
qualcosa
che si
trovava
all’altezza
dell’ombelico.
Alejandra
disse
che fu
talmente
doloroso
da farle
perdere
la
coscienza,
il
dolore
era
troppo
intenso,
era come
se le
stessero
grattando
l’interno.
Per
l’ombelico
utilizzarono
un altro
oggetto
forse
più
piccolo
ma
dall’aspetto
metallico.
La
donna,
ai
tempi,
una
bimba di
circa 6
anni
(mancavano
solo 2
mesi) fu
sottoposta
a questi
mini
interventi
più
volte
(durante
l’intervista
si
commuove
parlando
della
triste
esperienza,
sottolineando
che
certe
cose non
si
dimenticano).
Una
volta
sveglia
per via
del
dolore
intenso
procurato
dell’operazione
nell’apparato
genitale,
Alejandra
ricorda
che due
alieni
Grigi
che si
trovavano
alle sue
spalle
gli
abbassarono
la testa
alzandole
il mento
per
introdurre
qualcosa
per via
nasale.
In quel
momento
asserisce
di non
poter
dimenticare
quel
fastidioso
gusto di
sangue
in
bocca.
Pare che
non solo
le
introdussero
qualcosa
su per
il naso
ma anche
dentro
la
testa,
anche se
non
ricorda
il punto
preciso.
Parla
anche di
una
creatura
femminile
che
entra
nella
stanza
poco
dopo.
Questa
era
molto
simile
ad una
donna
dell’antico
Egitto
con il
cranio
allungato
e le
orecchie
a punta,
aveva un
petto
prosperoso,
era
magra,
ma era
sicuramente
rettiliana
poiché
aveva la
coda.
Tra
l’altro
ricorda
uno
stano
rumore
che
emetteva
(simile
ad un
fruscio)
quando
camminava,
probabilmente
per via
della
lunga
coda.
Questa
“donna”
si
occupava
delle
fecondazioni
e si
trovava
lì per
ritirare
il
materiale
organico
estratto.
Alejandra
sentiva
in
qualche
modo i
pensieri
di
queste
creature
anche se
nessuno
gli
parlava
esplicitamente.
Le
dissero
che un
giorno
le
avrebbero
dato
qualcosa
in
cambio,
infatti
asserisce
di
percepire
premonizioni
e
utilizza
la
scrittura
automatica.
Queste
“doti”
si
sarebbero
sviluppate
con il
tempo.
Quando
finirono
gli
esperimenti,
due
Grigi la
presero
per mano
accompagnandola
verso
l’uscita
(vestita)
dicendole
telepaticamente
che
sarebbe
tornata
a casa,
scese da
questo
tunnel
di luce
(da
sola)
trovando
altri
due
Grigi ad
aspettarla,
i quali
la
presero
per mano
accompagnandola
al di
fuori
della
luce
perché
non
riusciva
a
camminare.
Alejandra
non ha
idea di
quanto
tempo
sia
trascorso
dall’istante
che si
trovò
dentro
l’astronave
a quando
fu
accompagnata
fuori.
Ricorda
però, di
essersi
trovata
di nuovo
insieme
a sua
madre
(sempre
in uno
stato
sonnambolico)
e di
aver
visto
subito
dopo
apparire
altre
due
astronavi
da
quello
che
sembrava
un
piccolo
punto di
luce,
una era
molto
simile,
come
forma,
ad un
dirigibile,
l’altra
sembrava
più
un’astronave
madre
per via
della
sua
grandezza.
Nonostante
conservi
solo
alcuni
frammenti
di
ricordi,
Alejandra
è
convinta
di aver
visto
due
oggetti
discoidali
uscire
dall’astronave
madre,
uno di
questi è
atterrato
mentre
l’altro
sembra
aver
inseguito
l’astronave
in cui
era
stata
portata
dai
Grigi
sotto
l’influenza
dei
Rettiliani.
Se fino
a questo
punto
molti
lettori
hanno
storto
il naso
per via
dell’incredibile
storia,
ebbene,
sappiate
che c’è
dell’altro
Pare che
l’equipaggio
dell’astronave
(disco
volante)
atterrata
si è
presentato
come
facente
parte
della
Confederazione
Galattica,
e che
Grigi e
Rettiliani
stavano
lavorando
insieme
in
maniera
“illegale”.
In
pratica
sembra
esistano
delle
leggi
probabilmente
universali
che
vietano
questo
tipo di
interazione
(ricordo
che
siamo a
fine
anni
’60).
L’intervento
di
questi
esseri
mise in
fuga
Grigi e
Rettiliani
che
dapprima
si
trasformarono
in un
puntino
di luce
simile
ad una
stella,
per poi
scomparire
definitivamente.
Da
questo
disco
volante
si apre
una
porta a
forma di
stella e
si
vedono
scendere
due
donne e
un uomo
dai
lineamenti
molto
simili a
noi
umani
terrestri,
erano
angeli
per la
loro
perfezione,
e con
una luce
che
sembrava
uscire
dai loro
corpi.
Tant’è
che
Alejandra
li
paragona
ai santi
che
vengono
ritratti
nelle
opere
religiose,
con la
differenza
che non
emettevano
solo una
luce
sopra il
capo ma
dappertutto.
Erano
talmente
illuminati
da
impedire
quasi la
visione
precisa
dei loro
lineamenti.
Ricorda
il
colore
dei
capelli
biondi,
e la
loro
camminata
pacata,
ma
soprattutto
ricorda
che
queste
persone
chiesero
scusa
per
quanto
era
accaduto
poiché
non
sarebbe
dovuto
succedere.
Le
dissero
anche
che la
razza
terrestre
discende
da loro
per cui
si
preoccupano
per noi,
come
farebbero
dei
fratelli
maggiori.
David
Parcerisa
(che la
sta
intervistando)
le
chiede
se non
fosse
una
qualche
immagine
olografica
prodotta
dagli
stessi
Grigi o
Rettiliani
come
scusante.
Alejandra
sostiene
di
essere
convinta
di
averli
visti
fisicamente.
Quindi
David si
domanda
perché
non
intervenire
prima, a
questo
punto?
Alejandra
ribatte
asserendo
che
molto
probabilmente
le
abduction
avvengono
in
un’altra
dimensione
e forse
non è
così
semplice
che
vengano
percepite
da altri
esseri.
Infine
David le
domanda
se ha un
messaggio
particolare
da
trasmettere
a tutti
gli
spettatori,
riguardo
la sua
esperienza.
Alejandra
risponde
che c’è
una
guerra
la fuori
da
qualche
parte,
che va
oltre la
nostra
portata,
ed è
reale
come lo
sono
entrambi,
che in
questo
momento
si
trovano
seduti a
parlare
con la
sola
differenza
che
tutto
avviene
in
un’altra
dimensione.
Aggiunge
che si è
stancata
di
tenere
per se
certe
informazioni,
le
stesse
(o
simili)
che
probabilmente
molte
persone
portano
con se
fino
alla
loro
morte.
Lei è
convinta
che sia
giusto
parlarne
perché
solo in
questo
modo
molte
persone
verranno
a
conoscenza
di una
realtà
apparentemente
invisibile,
ma della
quale
tutti
noi
facciamo
parte,
un’interazione
che
avviene
in altre
dimensioni
con
questi
esseri.
Molti di
loro
(alieni)
sono
dalla
nostra
parte e
cercano
di
difenderci
da quei
gruppi
che al
contrario
stanno
boicottando
la
nostra
evoluzione.
Alejandra
sente di
dover
consigliare
agli
ufologi
di non
concentrarsi
solo su
quei
pochi
casi
“importanti”
tipo il
caso
Roswell,
perché
certi
avvenimenti
proseguono
tutt’oggi,
e
soprattutto
in tutto
il
mondo,
non solo
negli
Stati
Uniti.
Secondo
lei non
è
produttivo
far
“comunella”
per poi
dedicarsi
solo ad
alcuni
argomenti,
sarebbe
molto
più
utile
per
l’umanità
che ogni
gruppo
investighi
per
conto
suo.
Alejandra
crede
che
sarebbe
un buon
inizio
capire
per
esempio
che tipo
di
sangue,
o cosa
contiene
il
sangue,
delle
persone
che
vengono
rapite
dagli
alieni.
Lei è
convinta
che “la
chiave”
di
questi
fenomeni
sia
contenuta
nel DNA
degli
individui.
Insomma,
la donna
sostiene
che
vengono
“scelte”
delle
persone
per un
motivo
esplicito
e non a
caso
(come
qualcuno
crede),
quindi
se
riusciamo
a capire
cosa
attira
queste
creature,
allora
possiamo
cercare
di
“controllare/prevenire”
le
abduction.
Potrebbero
essere
utili
degli
studi
scientifici
che
riguardano
esclusivamente
gli
addotti,
bisogna
capire
cosa
hanno in
comune
queste
persone.
Alejandra
ha
scoperto
che, sua
madre
quando
era in
dolce
attesa
(di
lei),
ricevette
delle
“visite”,
però
sembra
non
volerne
parlare.
Infine
Alejandra
dichiara
che per
qualsiasi
dubbio
sulla
veridicità
di ciò
che ha
raccontato,
è
disposta
a
sottoporsi
ad
ipnosi
regressiva.